Studi sui coralli
Self-fertilization as a mechanism for population maintenance in
a changing environment
Questo
progetto, finanziato dall'European Institutes of Advanced
Studies (EURIAS), ha lo scopo di determinare la rilevanza
dell'autofecondazione per il mantenimento delle popolazioni,
così come gli effetti della demografia sui tassi di
autofecondazione nel corallo Mediterraneo Balanophyllia
europaea. Utilizzando i microsatelliti, sarà determinata la
diversità genotipica di base e i tassi di autofecondazione
saranno comparati tra siti a diversa densità di popolazione per
testare le caratteristiche demografiche associate. Si ipotizza
che all'aumentare della distruzione e degradazione dell'habitat
i tassi di autofecondazione aumentino. Comprendere come i tassi
di autofecondazione variano coi parametri ambientali servirà per
stimare le future variazioni delle popolazioni di coralli
associate ai cambiamenti climatici globali.
Modeling
the main factors driving the ecology of the open waters of the
northern gulf of Aqaba (Red Sea)
Grazie al progetto "Protecting
the Gulf of Aqaba from Anthropogenic and Natural Stress" sostenuto
dal programma
“The NATO
Science for Peace and
Security Programme (SPS)”,
verrà sviluppato modello
finalizzato a verificare
la situazione attuale e l’andamento futuro della qualità
delle acque nel Golfo di Aqaba (Mar Rosso). Il
modello sarà utile per valutare il peggioramento
delle condizioni delle
acque antistanti le città di
Aqaba (Giordania) ed
Eilat (Israele), prevedere
le condizioni ambientali
del golfo e
quindi le azioni correttive che
possono essere
adottate per proteggerlo.
Leggi la
presentazione
2010-2015 Corals and Global Warming:
the Mediterranean versus the Red Sea
Progetto
finanziato dal Consiglio Europeo della Ricerca sotto lo schema IDEAS
del VII Programma Quadro. Ideato da MSG, ha lo scopo di studiare i
potenziali effetti del riscaldamento globale e acidificazione dei
mari sulla biologia ed
ecologia dei coralli Mediterranei e del Mar Rosso. Il progetto è
multidisciplinare, utilizzando approcci biologici, chimici e fisici,
e si avvale della collaborazione tra laboratori dell'Università di
Bologna e della Bar-Ilan University di Tel Aviv.
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Temi di ricerca su coralli del
Mediterraneo
Biologia riproduttiva:
Utilizzando tecniche istologiche si
definiscono i cicli
riproduttivi di scleractinie del Mar
Mediterraneo. La
definizione della sessualità e della modalità riproduttiva
avviene con l’osservazione di preparati istologici mediante
microscopia ottica. I rilevamenti citometrici vengono effettuati
utilizzando dei software di analisi d’immagine. Le osservazioni
consentono di identificare e quantificare le cellule germinali
che compaiono nei singoli polipi delineando così le fasi di
maturazione delle gonadi, il periodo di fecondazione e
l’embriogenesi che culminerà con la planulazione di nuovi
individui. Il ciclo di riproduzione sessuale è influenzato dalle
variazioni stagionali della temperatura dell’acqua e del
fotoperiodo. Le analisi vengono svolte su popolazioni
caratterizzate da diversi parametri ambientali, per verificare
la loro influenza sulle caratteristiche riproduttive delle
specie studiate.
Biometria e dinamica di
popolazione: Vengono
analizzati
i rapporti tra le
caratteristiche morfologiche degli scheletri nel corso della
vita dell'animale. L'età degli scheletri raccolti può essere
determinata tramite sclerocronorologia, ovvero l'osservazione
delle caratteristiche bande di accrescimento annuale dello
scheletro. Applicando modelli matematici, è possibile
determinare i tassi di accrescimento dei polipi lungo l'intero
arco della loro vita, sia partendo dai dati sclerocronologici,
sia da misurazioni in campo. Da questi dati si ottengono le
caratteristiche principali dell'accrescimento: estensione
lineare, densità scheletrica e calcificazione. Analizzando le
strutture di popolazione per classi di età ed applicando
opportuni modelli, si stimano importanti parametri demografici
delle popolazioni, come il tasso di mortalità, la vita media, e
la produttività. Tutte queste caratteristiche vengono comparate
tra popolazioni caratterizzate da diversi parametri ambientali e
tra diverse specie di scleractinie.
Biomineralizzazione:
Viene analizzato il processo alla
base della formazione degli scheletri di scleractinie, che sono
composti da carbonato di calcio e da una matrice organica
intrascheletrica. Per capire come avviene la formazione dello
scheletro e il livello di controllo da parte dell'organismo,
vengono svolte sia analisi sullo scheletro stesso, sia
esperimenti di cristallizzazione in vitro. Lo scheletro viene
analizzato tramite spettroscopia infrarossa (FTIR),
diffrattometria a raggi X (XRD), e termogravimetria (TGA).
Queste analisi servono per determinare la composizione degli
scheletri e quantificare la percentuale di matrice organica
presente al loro interno. Successivamente vengono eseguiti
esperimenti di cristallizzazione in vitro in presenza di diverse
concentrazioni di ioni magnesio (controllo ambientale) e matrice
organica (controllo biologico) estratta dallo scheletro stesso.
I prodotti degli esperimenti vengono analizzati attraverso
tecniche microscopiche, per valutare eventuali cambiamenti
morfologici, e spettroscopiche, per verificare il polimorfo di
carbonato di calcio precipitato. Oltre al confronto fra le
diverse specie, vengono anche valutati gli effetti dei parametri
ambientali.
Genetica di popolazione:
I tassi di autofecondazione sono studiati
utilizzando tecniche di biologia molecolare che si concentrano
su particolari sequenze del DNA dell’animale, chiamate sequenze microsatellitari. Tali sequenze permettono di valutare le
differenze genetiche tra individui adulti e le loro rispettive
progenie. E' inoltre possibile stimare la variabilità genetica e
la connettività tra diverse popolazioni.
Proprietà meccaniche scheletriche:
L’indagine delle
proprietà meccaniche si avvale di recenti tecniche di
nanoindentazione strumentata.
Per
indentazione si intende l'atto di portare in contatto la
sonda-indentatore, di grande rigidità e quindi poco alterata
dall'interazione, e il campione. Durante tale procedura lo
strumento misura la forza applicata e la profondità di
penetrazione in funzione del tempo. Il software è in grado di
ricavare durezza (resistenza del materiale alla deformazione
plastica) e modulo elastico di Young (risposta in regime di
deformazione reversibile), le due grandezze che meglio
descrivono le caratteristiche meccaniche di un corpo. Prima
dell'indentazione viene effettuato uno studio della porosità
tramite risonanza magnetica nucleare (NMR) nel dominio
temporale, per ottenere informazioni sulla quantità e
dimensione dei pori scheletrici.
Progetti conclusi
Temi
di ricerca su coralli del Mar Rosso
Fungidae
- Studio
della distribuzione ecologica, dell’abbondanza e della dinamica di
popolazione di coralli fungo tropicali del Mar rosso. Collaborazione
internazionale Italo-Israeliana con l'Interuniversity
Institute for Marine Science of Eilat.
"Operazione
Balanophyllia europaea", iniziata
nel 1997, è stata la prima ricerca sulle modalità riproduttive e
sulle caratteristiche demografiche di coralli madreporici del
Mediterraneo.
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la presentazione divulgativa |
Monitoraggi
Ambientali
2006-2014
"STE
- Scuba Tourism for the Environment"
-Red Sea Biodiversity Monitoring Program
Le attività
dell'uomo causano la scomparsa di molte piante e animali e creano
ambienti "alterati, innaturali" che appaiono biologicamente omogenei,
dominati solo da alcune specie resistenti. Gli ambienti "inalterati,
naturali" presentano invece un elevato grado di eterogeneità biologica
o biodiversità, perché in essi vivono numerose specie animali e
vegetali in equilibrio tra loro. Questa ricerca, avviata nel 2006, ha
lo scopo di stimare il grado di biodiversità dell'ambiente corallino lungo le coste
del Mar Rosso, quindi a valutarne lo stato di salute. I dati,
a partire dal 2007, saranno raccolti dai turisti subacquei mediante la compilazione di
una apposita scheda di rilevamento. La prima fase del progetto, si è
conclusa nel 2010, con oltre 17500 schede di rilevamento. La seconda
fase, attualmente in corso, si concluderà nel 2014.
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Progetti conclusi
2002-2005 "Sub per l'Ambiente"
- Progetto Biodiversità Subacquea del Mediterraneo
Le attività
dell'uomo causano la scomparsa di molte piante e animali e creano
ambienti "alterati, innaturali" che appaiono biologicamente omogenei,
dominati solo da alcune specie resistenti. Gli ambienti "inalterati,
naturali" presentano invece un elevato grado di eterogeneità biologica
o biodiversità, perché in essi vivono numerose specie animali e
vegetali in equilibrio tra loro. Questa ricerca è stata avviata nel 2002
con
lo scopo di stimare il grado di diversità biologica degli ambienti
marini lungo le coste italiane, prendendo in considerazione la
distribuzione di alcuni organismi considerati come indicatori. I dati
sono stati raccolti dai subacquei sportivi mediante la compilazione di
una apposita scheda di rilevamento.
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progetto
1999-2001 "Missione
Hippocampus Mediterraneo"
Iniziata nel 1999,
è stata la prima ricerca sulla
distribuzione geografica ed ecologica dei cavallucci marini del
nostro mare. Lo scopo di questa ricerca era raccogliere indicazioni
sulla qualità dell’ambiente marino utilizzando, invece delle
tradizionali analisi chimiche, costose e con una serie di limiti, un
così detto indicatore biologico, in altre parole un
organismo delicato che con la sua presenza o assenza indichi
rispettivamente una migliore o peggiore qualità ambientale.
L’organismo prescelto era
il mitico cavalluccio
marino,
Hippocampus hippocampus e
Hippocampus ramulosus. I
risultati del progetto sono stati pubblicati
sulla rivista scientifica Conservation Biology, edita dalla Associazione Statunitense per
la Biologia della Conservazione.
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